venerdì 5 settembre 2008

PD - Un partito aperto


Pubblico un intervento che mi è stato inviato da Emanuele Gentile su come egli vede la struttura partitica del PD.

Il momento è veramente "topico" per il Partito Democratico. O il PD riesce a costruirsi in modo aperto dialogando con il territorio di cui è espressione. O si trasformerà nel solito partito capace di porre in essere azioni di mera sopravvivenza. In sintesi, l'obiettivo strategico è quello di essere protagonista del'agenda politica del territorio.
In questi ultimi mesi ho ragionato su che modello di partito debba assumere il PD a livello locale. Ho reso partecipate di queste idee parecchie persone a tutti i livelli. Tale fitta corrispondenza mi permette di ipotizzare un soggetto politico così "costruito":

A) Il carattere della cittadinanza politica in seno al partito deve essere basato sul principio della partecipazione attiva e non della classica adesione;

B) La tessera deve attestare la partecipazione alle attività del partito e deve essere collegata all’iscrizione presso l’ufficio elettorale del partito. Questo organismo gestisce l'insieme delle dinamiche elettorali. Il tesseramento può essere di due tipi:

1. Tesseramento attivo;

2. Tesseramento indipendente (per rendere realmente aperto il partito alla cittadinanza).

C) Non deve esistere alcun coordinamento cittadino, ma semplicemente un’assemblea cittadina a cui possono partecipare anche cittadini che si siano tesserati come indipendenti;

D) Chi riveste cariche istituzionali (consigliere comunale, assessore o sindaco) non può partecipare all’attività di partito. Chi ha cariche istituzionali deve destinare tutto il suo tempo per esercitare appieno e con coscienza il proprio mandato istituzionale;

E) Lo strumento delle primarie deve diventare lo strumento principale della dialettica interna al partito;

F) All’inizio di ogni anno ci sarà l’aggiornamento delle liste elettorali che possono prevedere, come ho già detto innanzi, la presenza di indipendenti. Quelli che si iscrivono alle liste elettorali possono partecipare all’elettorato attivo e passivo in relazione alle primarie. Chi si vuole candidare alle cariche interne ed esterne del partito dovrà semplicemente avanzare la propria candidatura senza dover raccogliere le firme per presentare la sua candidatura. Infatti, il rischio sarebbe di creare un rapporto di affiliazione personalistica fra chi raccoglie le firme per presentarsi alle primarie e chi firma per appoggiare la candidatura alle primarie. Ricreando di fatto il meccanismo delle correnti che devono essere del tutto abolite e escluse;

G) Il coordinatore cittadino sarà coadiuvato dall’assemblea cittadina;

H) L’assemblea cittadina può decidere di costituire gruppi tematici in base alla situazione operativa del partito e alla realtà cittadina;

I) La sezione sarà aperta alle necessità della città in base del principio della partecipazione attiva;
J) Uniche cariche ammesse, oltre a quella del coordinatore cittadino, saranno quelle di responsabile dell’ufficio elettorale cittadino e del tesoriere. Anche qui sarà utilizzato il metodo delle primarie, mentre la loro elezione sarà concomitante a quella del coordinatore cittadino.
Un modello di partito che ha queste caratteristiche può essere realmente "utile" al rilancio di una politica intesa come funzionalità aperta in quanto:
Punto primo - Evita il controllo delle tessere. Controllo che azzera una reale dialettica interna al partito;
Punto secondo - Impedisce la sedimentazione di oligarchie interne le quali hanno come obiettivo finale la mera sopravvivenza;
Punto terzo - Non consente che le decisioni siano prese da poche persone, interessate a realizzare un interesse privato nelle medesime;
Punto quarto - Realizza un controllo diffuso sull’operatività del partito. Ciò motiva tutti gli aderenti ad essere parte attiva e a meglio radicarlo sul territorio.
Può darsi che un modello di partito così delineato sia irrealizzabile, ma il PD non era nato per innovare profondamente la politica e le sue dinamiche. E' venuto il momento di applicare quanto pensato sulla carta. Il PD non può più essere imbrigliato nei riti bizantini della solita politica.
Emanuele Gentile

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