domenica 31 agosto 2008

Raid fascista a Roma, Le famiglie: per noi non c'è giustizia

ROMA - Non hanno ancora sporto denuncia i tre ragazzi aggrediti a Roma nella notte tra venerdì e sabato al ritorno da una manifestazione in ricordo dell’uccisione di Renato Biagetti, ucciso da un gruppetto di fascisti all’uscita da una discoteca a Focene. Al centro sociale Pirateria di Porta, dove l'aggressione di venerdì scorso è avvenuta, c'è una grande scritta che ricorda proprio Renato. Ed è lì che i tre amici dopo la commemorazione si erano fermati a bere un bicchiere e parlare prima di tornare a casa. È lì che hanno rischiao di subire la stessa sorte. Aggrediti da dei fascistelli.

F.B., 28 anni, il ragazzo ricoverato con uno squarcio di 15 centimetri in una gamba, risultato di una delle tre coltellate ricevute, non è in grado ancora di ricordare bene l’accaduto. «Sta meglio ma non riesce a dormire quindi deve prendere qualche sedativo», spiega la madre che attende lunedì per avere conferma della prognosi dai medici.

L’aggressione, hanno raccontato anche i suoi compagni di quella notte, è durata pochi minuti, su una strada quasi buia e quasi deserta attorno alle quattro del mattino. F. B. ha raccontato di essere stato aggredito alle spalle: una botta in testa e poi di essersi trovato circondato da una decina di giovani che li apostrofavano come «zecche di merda». Erano coetanei, a viso scoperto, ma non è riuscito a riconoscere le facce tra le foto che i carabinieri gli hanno mostrato. E così nessuno dei tre ragazzi aggrediti finora ha sporto denuncia. «Non so perché hanno deciso per il momento almeno di non presentare denuncia – dice la madre – ma tanto credo che sia uguale, quando mai vengono presi questi qua? Forse che li hanno presi gli assassini di renato?».

Forse F. B. e gli altri sono ancora sotto choc, tra paura di esporsi e di rimetterci ancora e sfiducia nella giustizia. Nel frattempo sabato sera le famiglie degli aggrediti insieme ai giovani dei centri sociali della zona sud di Roma hanno voluto subito scendere in piazza, con un corteo. «Dovevamo rispondere subito – dice la madre di F. B. – per far capire qual è il problema a Roma». Secondo la rete di centri sociali e genitori che si occupa di queste aggressioni in un anno sono state 130 nella capitale le violenze fasciste. E del resto anche l'omicidio di Nicola Tommasoli a Verona pochi mesi fa, ucciso da neonazisti a pedate si è detto «per una sigaretta non data», non ha avuto -secondo le ricostruzioni ufficiali - un movente politico.

«Con l’aggressione di venerdì hanno firmato anche l'uccisione di mio figlio», ne è convinta Stefania Zuccari, la madre di Renato Biagetti ucciso due anni fa a Focene da due estremisti di destra, un delitto che però è stato rubricato con l’unica aggravante «per futili motivi», non un omicidio politico. Così come non politico ad una prima ricostruzione è stato descritto l’omicidio di Dax a Milano nella notte del 17 marzo del 2003. «Hanno voluto dimostrare di poter colpire in qualsiasi momento, perfino dopo un concerto come quello di ieri sera in cui non c'era odio».

La madre di Renato ha partecipato anche lei al «Corteo di comunicazione» organizzato dai centri sociali sabato sera per denunciare la matrice fascista dell'aggressione avvenuta fuori dal centro sociale Pirateria di Porta sull’Ostiense, vicino a parco Schuster dove si era tenuta fino a poche ore prima l’iniziativa in ricordo di Renato. Alcune centinaia di militanti dei centri sociali che si sono dati appuntamento di nuovo in piazza Schuster davanti alla Basilica di San Paolo per un corteo di risposta fino a Trastevere. Due gli striscioni di apertura. Uno recita «Pacchetto sicurezza - Sicuri di morire». L'altro «Agosto 06 - Agosto 08 stelle lame stesse trame». Tra i manifestanti anche il consigliere provinciale Gianluca Peciola della Sinistra Arcobaleno. «Chiedo un atteggiamento responsabile da parte della questura per la manifestazione di questa sera» ha detto.

Solidarietà è stata espressa ai tre giovani aggrediti anche dal deputato e coordinatore del Pd romano, Riccardo Milana. «Si tratta dell'ennesimo episodio di matrice neofascista - aggiunge Milana - un susseguirsi di violenze che testimoniano come questi delinquenti si sentano a casa loro, ospiti graditi di una città dove le bande di estrema destra si sentono difese e legittimate a compiere azioni di questa gravità. A nome del Pd di Roma esprimo la mia vicinanza ai giovani aggrediti - continua Milana - e mi auguro che le forze dell'ordine assicurino al più presto i responsabili alla giustizia». Mentre il consigliere comunale del Pd Enzo Foschi si dice «seriamente preoccupato per la violenza squadrista che è tornata a manifestarsi a Roma». «Se gli inquirenti confermeranno che si tratta di un pestaggio per motivi politici sarà ancora più grave, perchè ci riporterebbe ad anni che pensavamo di esserci lasciati alle spalle», ha detto in una nota, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo.

Anche il sindaco Gianni Alemanno ha condannato l’episodio dicendo che si augura «che gli inquirenti siano in grado di assicurare subito alla giustizia i responsabili di questo gesto criminale, verificando con assoluta certezza se dietro di esso esista una forma organizzata di estremismo di destra. Alle vittime dell'aggressione va la mia piena solidarietà e invito tutte le forze politiche cittadine a vigilare affinchè non si inneschi una nuova spirale di violenza politica in città». Lui quella violenza la conosce bene, fin da tenera età.

Bel Toro col Lecce - Commenti e Pagelle.

TORINO - Tre gol e bel gioco per il Torino in questa prima di campionato col Lecce. Squadra ben messa in campo da De Biasi e anche approfittatrice delle occasioni avute. Primi venti minuti di azioni di studio per entrambe le squadre finchè al 28' fallo di mano di Diamoutene in area (fallo che ancora non si capisce in quanto non pressato da nessuno), Gervasoni indica il dischetto per il Toro e giallo per il difensore giallorosso. Rosina spiazza Benussi e porta in vantaggio i granata. Quattro minuti dopo, Rosina sguizza in area crossa per Amoruso tira a rete, Paolo Zanetti è pronto a deviare e pallone che entra in rete. Al 38' punizione dai trentacinque metri per Caserta, calcia potente però prende la traversa, ancora Lecce in avanti e al 40' gran tiro di Tiribocchi ma Sereni c'è. Secondo tempo con un Lecce che attacca ma non colpisce e lascia spazi al Torino soprattutto sulla fascia sinistra, Rubin e Rosina ne approfittano e al 11' del secondo tempo scambio tra il terzino e il fantasista, assist per Bianchi sul secondo palo che di testa manda sopra la traversa. Fallo di Di Loreto sulla lunetta dell'area di rigore, calcia Tiribocchi di potenza, Sereni respinge in corner. Diciotto minuti dopo è il tris: galoppa Rosina, crossa bene per Bianchi che insacca sull'incolpevole Benussi. Ancora Rosina-Bianchi a cercare di colpire, tacco del "Piccolo Principe", diagonale di Bianchi che va a lato. Senza nessun minuto di recupero, Gervasoni fischia la fine e un ottimo Torino in ottima condizione atletica batte un Lecce un po imballato e con un Cacia che non pizzica come sa fare.

Le Pagelle

Torino
Sereni: 7,5 Ormai lo conosciamo, è una garanzia, chissà se stasera o domani Lippi ci penserà.
Diana: 7 Corre come un cavallo su quella fascia e sul suo nuovo ruolo, copre bene, difende anche il portiere e attacca con bei cross.
Di Loreto: 6,5 Fa molto lavoro sporco, non sbaglia, si meriterebbe di più se eviterebbe delle ingenuità come la punizione sulla lunetta. Oggi ha trovato Tiribocchi, domani potrebbe trovare Del Piero...
Pratali: 7,5 Impeccabile, uomo cardine di questa difesa. Ottimo acquisto, i campionati si vincono anche con le difese...
dal 73' Ogbonna: 6,5 Il ragazzo si inserisce subito, fa ottimi inserimenti in difesa e non fa sentire la mancanza di Pratali.
Rubin: 7,5 La fascia sinistra è poco coperta dal Lecce e il giovane granata ne approfitta. Cavalca, crossa e gira bene il pallone in due e tre tempi con Corini, Samuel e Rosina.
Zanetti: 7,5 Centrocampista di interdizione, fa anche il play - maker come Corini. Tutto polmoni, il tocco sul goal è da bomber di razza.
dal 61'Barone: 6,5 Entra a partita in corso sul due a zero ed è tutto facile per lui. Sul tris c'è anke il suo zampino.
Corini: 7,5 Trentotto anni per lui ma sembra un giovanotto, distribuisce palloni, gestisce il gioco e non sembra affatto un vecchietto.
Samuel: 7 L'austriaco è un buon acquisto e si vede, scambia bene e penso che appena avrà confidenza col campionato italiano migliorerà di molto.
Rosina: 8 Rosinaldo è su tutti i palloni, è il leader di questa squadra da vero capitano, quest'anno sta insieme a Bianchi ed Amoruso e ne vedremo delle belle.
Bianchi: 7 Segna e quindi ha fatto il suo mestiere, poteva farne qualche altro ma per il primo giorno di scuola va bene così.
Amoruso: 7 Incursioni, Cross, sponde e un quasi goal per lui. Cosa volete di più?
De Biasi: 8 Ha messo bene la squadra in campo e ha portato i tre punti contro una squadra alla pari.

Lecce
Benussi: 6 E' incolpevole sui goal ma la difesa non lo aiuta per niente.
Angelo: 5,5 Fa qualche allungo sulla fascia ma in fase difensiva è assente.
Diamoutene: 4 Commette una sciocchezza che apre la partita e gli costa cara, nervoso, macchinoso e falloso. Partita da dimenticare per lui.
Auntes: 5 Cerca di chiudere ma per il Lecce, oggi non è partita.
dal 59'Konan: sv Beretta sperava di riaprire la gara con molti attaccanti ma ha subito il terzo goal.
Fabiano: 4,5 La fascia sinistra del Lecce era sempre scoperta Non si è visto...era all'Olimpico di Torino?
Munari: 6 Il centrocampo del Lecce è di quantità e qualità e qualcosa si è visto lì.
dal 59'Vives: sv
Caserta: Migliore in campo del Lecce, cerca verticalizzazioni, tiri e palloni per i compagni.
Giacomazzi: 6 Interdisce bene palloni e avversari, spesso troppo falloso.
Ariatti: 5,5 Spazza e da lanci lunghi a casaccio.
Cacia: 5 Non c'è completamente, Beretta lo Rimprovera sempre.
dall'81'Castillo: sv
Tiribocchi: 6 Qualche tiro insidioso arriva dall'ex di turno che impensierisce Sereni. Ma nulla di che.
Beretta: 6 Le Prova tutte, gioca con quattro attaccanti ma non ci riesce. Forse non ha dato la grinta giusta ai suoi.


Gervasoni: 7 Partita arbitrata bene, Diamoutene era da espellere ma non ha voluto infierire. Buona anche la prova degli assistenti.

Convocata la riunione del consiglio comunale di Lentini per il 4 settembre.


LENTINI - Il presidente del Consiglio Comunale di Lentini ha convocato per giovedì 4 settembre la riunione del consiglio comunale. All'ordine del giorno c'è il giuramento del neo consigliere comunale Saverio Bosco che subentra al dimissionario Pippo Innoccenti quindi la modifica di alcune commissioni consiliari permanenti. Inoltre ci sono il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio e l'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche (2008-2010), la richiesta dei Consiglieri Mirisola, Sferrazzo e Tocco inerente la valutazione politico - amministrativa in cui riversa la città e infine la denuncia alla procura della Repubblica dell'assessore Cillepi nei confronti dell'Ufficio Urbanistica del Comune.

sabato 30 agosto 2008

Democrazia, partecipazione e nuovi spazi di cittadinanza

Conversazione con Michele Gagliardo del Gruppo Abele di Torino

Giovani che trasformano le città

Incontro di preparazione al V° Campus di Montecatini

Alessio Bufalino – Presidente Consulta Giovanile

Michele Gagliardo – Gruppo Abele Torino

Mercoledì 3 settembre - Archivio storico comunale, ore 17

Intercettazioni a Romano Prodi. L'ex premier commenta: vengano pubblicate le mie telefonate e non a leggi ad personam.


No a leggi lampo sulle intercettazioni che limitino la libertà dei magistrati. Replica così l' ex presidente del Consiglio Romano Prodi alla polemica sollevata in seguito alla pubblicazione delle telefonate sul caso Siemens sul settimanale Panorama, conversazioni private dell’ex premier con uno dei suoi più stretti collaboratori Alessandro Ovi., intercettato dai magistrati di Bolzano che indagano sulla presunta tangente pagata dalla Siemens per ottenere l'acquisto dell'Italtel in cui Ovi appare come tramite per arrivare allora presidente del Consiglio Con una nota Prodi fa capire alla maggioranza che non solo non intende essere il capro espiatorio per la realizzazione di una legge varata in tempi brevi ma cosa ancora più rilevante di non essere contrario all’uso delle intercettazioni visto che si tratta di uno strumento prezioso per le indagini. "Vista la grande enfasi e, nello stesso tempo, l'inconsistenza dei fatti a me attribuiti da Panorama - afferma Prodi in una nota - non vorrei che l'artificiale creazione di questo caso politico alimentasse il tentativo di dare vita nel tempo più breve possibile a una legge sulle intercettazioni che possa sottrarre alla magistratura uno strumento che, in molti casi, si è dimostrato indispensabile per portare alla luce accadimenti o azioni utili a svolgimento delle funzioni che le sono proprie". "Da parte mia - conclude l'ex Premier - non ho poi alcuna contrarietà al fatto che tutte le mie telefonate siano rese pubbliche". L’ex presidente del Consiglio mette dunque fine alla speculazione messa in campo dalla maggioranza e dallo stesso Berlusconi, che, dopo la pubblicazione di Panorama, invitavano “ad agire subito per evitare altri abusi”. In verità dietro una finta solidarietà, si cela bensì l’interesse a realizzare quanto prima una legge che di fatto possa privare i magistrati di uno strumento utile, quale quello delle intercettazioni, e che nel corso degli anni, ha contribuito a risolvere molti casi, che altrimenti sarebbero rimasti irrisolti. Nel giungo scorso infatti l’attuale governo, per tutelare ancora una volta e ancora di più gli interessi del premier Berlusconi, ha dato il via libera al disegno di legge sulle intercettazioni per limitarne l’uso e per mettere il bavaglio alla stampa prevedendo anche il carcere in caso di pubblicazione. Le polemiche relative alle intercettazioni riguardanti Prodi, hanno raggiunto il segretario del PD, Walter Veltroni a Denver, dove si trova per la convetion dei Democratici americani. Veltroni ha subito sottolineato che "la dichiarazione di solidarietà del presidente del Consiglio a Romano Prodi è un esercizio non utile, e sarebbe bastato che i giornali di sua proprietà non pubblicassero quelle intercettazioni". Una solidarietà, precisa, che appare evidentemente falsa e non ispirata a principi e pensieri reali". Per Veltroni la questione è anche più complicata se si pensa al conflitto di interessi che riguarda lo stesso Berlusconi: "Già questa cosa in un paese come questo sarebbe inimmaginabile, pubblicano intercettazioni telefoniche contro uno degli esponenti dello schieramento avverso, l'ex presidente del Consiglio Romano Prodi". Se qualcuno pensa di utilizzare questa vicenda per impedire alla magistratura italiana di fare tutto intero il suo lavoro - ha concluso Veltroni - si sbaglia e si sbaglia di grosso". Nel caso dell’ex presidente del Consiglio si tratta di un vero e proprio attacco, di una montatura. Tra l’altro come osserva la senatrice PD Marina Magistrelli “in quelle intercettazioni non c'è nulla. Solo dialoghi tra Prodi e alcune delle decine di persone che avevano quotidianamente contatti con lui. Anzi, le intercettazioni contengono le prove dell'approccio legale e non preferenziale, che il Presidente del Consiglio aveva persino con gli amici". Anzi, per la Magistrelli, sono la dimostrazione che la destra ha paura anche solo dell’ombra di Prodi e ne è quasi ossessionata: “Hanno vinto le elezioni e governano con 120 parlamentari in più rispetto all'opposizione ma continuano ad avere l'ossessione dello statista Romano Prodi oggi, per sua scelta, fuori dalla politica italiana". Per Felice Casson, capogruppo Pd commissione Giustizia al Senato, invita a non "approfittare di strumentalizzazioni per eliminare un mezzo d’indagine fondamentale per le forze di polizia e per la magistratura. E’ politicamente e tecnicamente possibile salvaguardare contemporaneamente la privacy del cittadino, la libertà di stampa e le esigenze istruttorie". E ricorda, inoltre, che il PD a inizio legislatura, ha presentato "un disegno di legge che affronta le questioni relative alle indagini della magistratura, alla tutela della riservatezza delle persone e alla libertà di stampa, che, se approvato, garantirà l’equilibrio fra i citati interessi costituzionalmente protetti".

Inizia il campionato di Serie A: iniziano le emozioni.


Siamo al 30 agosto ed inizia il campionato più bello del mondo: il Campionato di Serie A italiano che ormai da alcuni anni prevede 20 squadre ai nastri di partenza, presentiamole. Iniziamo dai campioni d'Italia dell'Inter che si prevede ancora una corazzata preparata dal neo mister Josè Mourinho e dai rinforzi di Amantino Mancini, Muntari e nelle ultime ore di Quaresma; per non dire del giovane Mario Balotelli, un talento innato. Sempre in prima fila e per la lotta scudetto ci sono Roma col collaudatissimo gioco di Luciano Spalletti; la Juventus che si è rinforzata con un centrocampo di quantità, forse troppo a dispetto della qualità manca un regista affidabile e dall'arrivo di Amauri a centrocampo; la Fiorentina di Prandelli si è rinforzata notevolmente con innesti di qualità come Gilardino, Comotto e Vargas senza contare che ha ottenuto la permanenza di Mutu da sirene capitoline e il Milan rinforzato da Senderos, i ritorni di Sheva e Marco Borriello, di Flamini a parametro zero e dell'acquisto spot di Ronaldinho anche se ha fatto male a cedere Oddo al Bayern. Dopo queste 5 squadre che lottano per il titolo, ci sono le squadre che lotteranno per ottenere un posto quasi sicuro in UEFA. Il Palermo si è ricostruito un intera squadra, ha ottimi giocatori ma può avere problemi di amalgama. Già omologate Samp di Antonio Cassano e Udinese col tridente Di Natale-Quagliarella-Floro Flores e l'ottimo centrocampista Inler, tra queste c'è il Napoli che si è rinforzato notevolmente. Non penso di inserire tra queste il Genoa perchè ancora gli manca la punta che sostituisca Borriello. Nella parte bassa della classifica è una lotta a nove e penso che tre di queste retrocederanno. Il Torino si è rinforzato molto in attacco ma chissà se la vera rivelazione sia l'austriaco Samuel; il Lecce punta in alto e un giovane con voglia di fare come Cacia non ce l'hanno tutti in squadra; la Reggina ha smantellato un po' ma sappiamo tutti che la Reggina è capace di sfornare giovani campioni, Atalanta, Bologna e Cagliari partiranno dalle belle esperienze dello scorso anno per mantenere la categoria, il Catania ha fatto cinque acquisti miratissimi senza smantellare l'intelaiatura della squadra. Il Chievo ha fatto un acquisto che in tanti volevano ed è Granoche, l'ex triestino ha fatto molto in B, vedremo se ci riuscrà anche in A. Infine il Siena che inizia ogni stagione sotto tono ma alla fine riesce sempre a dire la sua. Vedremo il responso del campo...fischio di inizio al via...le risposte a tutto questo le avremo a maggio...buona visione del campionato che dopo tante polemiche, il calcio in chiaro è stato salvato.

mercoledì 27 agosto 2008


COMUNICATO STAMPA

La calura estiva ha reso meno partecipi i cittadini alla vita politica, risparmiando a molti l’increscioso batti e ribatti tenutosi in queste ultime settimane, tra i locali dirigenti, consiglieri, rappresentanti istituzionali Provinciali e Regionali del P.D.Giri di accuse e posizioni totalmente differenti sulla difficile situazione politica che si respira nel contesto cittadino.Non interessa entrare nel merito di chi possa avere torto o ragione, ma rendere chiara la nostra posizione.Critichiamo l’amministrazione ed il suo operato, ribadendo ancora una volta che bisogna aprire una nuova fase se veramente si vuole scongiurare il rischio di vedere il centro sinistra bocciato dagli elettori a fine mandato elettorale.Non siamo contrari ad un azzeramento della giunta, a parte che non si riduca solamente ad un ricambio di nomi, ma che sia occasione anche per l’azzeramento e la riformulazione dell’intero programma, fino ad oggi sterile, fissando obbiettivi da raggiungere a medio e lungo termine, dando la possibilità alla sinistra, tutta, di offrire il contributo necessario nel proporli,e di esserne parte integrante nell’individuarli. Come Comunisti Italiani proponiamo di ripartire dal centro sinistra, con tutti i partiti che ne fanno parte, risolvendo la spinosa anomalia UDC, frutto di scelte errate dai ballottaggi del 2006 e fino ad oggi, invitando a riflettere sulla considerazione che la sinistra riscuote nell’ambito cittadino. Per queste ragioni non disperiamo e confidiamo nello spirito di responsabilità che una classe politica deve avere, nell’ effettuare scelte politiche responsabili e coraggiose. Ci auspichiamo che il partito espressione del sindaco, convochi un incontro di tutto il centro sinistra per un confronto sereno sul rilancio amministrativo. Su un programma di rilancio della città, si metterebbe a confronto chi effettivamente lavora per “ il bene della città”, e chi ne strumentalizza il significato, riducendolo solo ad uno slogan utilitaristico.

Il Coordinatore
Ivan Strano

Nuova cordata per savare Alitalia.


Riparte la macchina per il salvataggio dell'Alitalia. Il sorriso stampato sulle labbra dell'a.d. di Intesa SanPaolo, Corrado Passera al termine del lungo incontro che si è tenuto lunedi' 25 agosto nella sede milanese dell'istituto (advisor del Governo) non è solo l'effetto benefico della pausa estiva ma anche il segnale che ormai il più sembra fatto: il piano è pronto, ed è stato presentato alla cordata composta da una decina di imprenditori disposti a investire in una newco che acquisisca le attività più redditizie di Alitalia. Costituiranno il "nocciolino duro" della nuova compagnia ma le adesioni restano aperte anche ad altri, magari quando scatterà la "fase2" che non potrà prescindere da una solida alleanza con un partner internazionale. Tra gli indiziati c'è Lufthansa che però non ha commentato i rumors.

L'incontro alla Ca' de Sass

Alla Ca' de Sass in via Monte di Pietà, sede storica milanese della banca scelta dal Governo come advisor per trovare una soluzione alla delicata situazione della compagnia di bandiera, si è tenuta dunque la prima riunione formale degli imprenditori che si sono detti disponibili ad entrare nella cordata. A loro è stato illustrato - dall'ad in pectore Rocco Sabelli - il piano «Fenice», messo a punto dall'advisor nel corso dell'estate. Secondo le indiscrezioni, il piano prevede un'offerta per la parte sana della compagnia di bandiera e per il pacchetto di controllo di Air One con un numero ancora imprecisato di esuberi. Si tratterà comunque di alcune migliaia: nelle scorse settimane le ipotesi peggiori parlavano di 6mila dipendenti di troppo, secondo il piano. Ma queste indiscrezioni finora non hanno trovato conferme. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, interpellato al Meeting di CL in corso a Rimini, ha rinviato a dopo l'approvazione del piano il momento in cui dovrà occuparsi dello scottante dossier. Il gruppo dei dieci investitori che hanno preso parte all'incontro - spiegano fonti finanziarie - rappresenta il nuclo principale del capitale della nuova società che rileverebbe le attività di Alitalia. La lista resta comunque aperta a ulteriori contributi. Prima di procedere, a questo punto, sono necessari alcuni passaggi formali a cominciare dalla modifica della Legge Marzano che potrebbe andare in Consiglio dei Ministri giovedì 28 agosto in forma di decreto legge: la modifica consentirebbe di separare in tempi rapidi Alitalia in due società: una "bad company" con le attività in perdita e una "new company" che dovrebbe passare alla nuova cordata. Il giorno successivo è già convocata una riunione del cda Alitalia. L'incontro si è concluso dopo oltre tre ore. All'uscita nessuno dei partecipanti all'incontro ha rilasciato dichiarazioni, contrariamente a quanto era avvenuto all'entrata. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, il patron di Equinox, Salvatore Mancuso, l'amministratore delegato di Atlantia e di Autostrade Giovanni Castellucci (gruppo Benetton), il patron di Air One Carlo Toto, l'armatore Gianluigi Aponte, Fausto Marchionni del gruppo Ligresti, l'industriale siderurgico Emilio Riva (che però all'ingresso, come Castellucci) ha negato di essere in Intesa Sanpaolo per parlare di Alitalia). Il piano «Fenice» prevede che nel capitale della nuova Alitalia entrino anche Marcellino Gavio, il Fondo Clessidra (rappresentato all'incontro da Sandro Grimaldi) l'imprenditore Marco Fossati (della famiglia cha ha fondato al Star), e il gruppo fiorentino Fingen, fondato dai fratelli Fratini e attivo nell'immobiliare e nell'abbigliamento.

Alla riunione ha preso parte anche Roberto Colaninno, intercettato al termine dell'incontro nella veranda del centralissimo Caffè Trussardi assieme a Sabelli. «Alitalia? Io sono a Milano per vedere il Duomo. Chiedete a Banca Intesa», ha detto Colaninno. Alla riunione hanno partecipato anche il responsabile corporate di Intesa Sanpaolo Gaetano Miccichè e il consulente del Governo, Bruno Ermolli.

Scuola - Libri: Rincari per oltre il 40%.


ROMA - La scuola tra poco riapre i battenti ma quest'anno saranno più sconfortati i genitori degli alunni. I prezzi dei libri, infatti, quest'anno hanno raggiunto nuove vette. Non bastano l'Antitrust e i tetti limite del ministero: sette scuole su dieci per il biennio superiore sfiorano i budget stabiliti. E i libri per le scuole medie costeranno il 20% in più rispetto al tetto previsto dai decreti ministeriali. Ma alcune famiglie dovranno spendere addirittura il 30-40% in più rispetto al 2007. E' la denuncia del Dipartimento Junior del Movimento difesa del cittadino che alle porte di settembre ha presentato l'indagine annuale sui costi dei testi per medie e superiori in quattro città italiane: Milano, Bologna, Roma e Palermo. "Abbiamo calcolato una spesa media di 1.500 euro per i 5 anni di un liceo classico e di 835 euro per un professionale" spiega Silvia Landi di Adiconsum "senza contare però la spesa per vocabolari e altre aggiunte". Previsioni che più o meno coincidono con la ricerca del Movimento difesa del Cittadino: a Roma uno studente del classico in cinque anni spende circa 2.100 euro, quindi 600 euro in più rispetto al tetto stabilito dal ministero. E da oggi, la Guardia di finanza ha avviato i controlli a tappeto nelle librerie di otto città per verificare l'adeguamento dei prezzi alle disposizioni dell'Antitrust.
I consigli per risparmiare. Visto l'aumento, l'unica soluzione è cercare di risparmiare. "La prima cosa è scovare i mercatini dell'usato: qui si può risparmiare anche il 30% e magari si riesce a vendere qualche libro vecchio" consigliano dall'Adiconsum. Altra cosa da fare, spiegano dall'associazione dei consumatori, è informarsi nelle scuole: per le famiglie con un reddito inferiore ai 15 mila euro ci sono delle agevolazioni economiche, come per i più meritevoli, che possono recuperare dei bonus da spendere in libri di testo. Anche per la Mdg Junior ci sono delle scorciatoie per abbattere il caro-libri. "Non comprate subito i testi - consiglia Rosi Battaglia, curatrice della ricerca - sopratutto per i primi anni delle medie e del biennio superiore, conviene aspettare che l'anno sia iniziato e controllare: primo, se i libri saranno effettivamente utilizzati e secondo, aspettare che il Ministero verifichi il tetto massimo di spesa". In più Battaglia ricorda che i libri si possono anche noleggiare, risparmiando anche fino al 50% in meno.
I rincari per le scuole medie. Il caro-libri peserà anche sulle scuole medie. Nelle secondarie inferiori pubbliche di Milano, Bologna, Roma e Palermo, nel 2008 tutte le scuole campione sfondano il tetto ministeriale di spesa, con aumenti dal 10% al 20%. In particolare, la differenza delle variazioni va dall'8-10% di Roma e Bologna, al 16% in più di Milano e al 20% in più di Palermo. Il conto può risultare ancora più salato se si considerano i costi dello scorso anno scolastico: per Mdc Junior c'è stato un incremento medio del budget per la dote libraria, sia per Palermo che Milano del 20%. Inoltre, bisogna calcolare e aggiungere il costo dei libri consigliati (come dizionari, atlanti e supporti cd rom) che, se non presenti già in casa, vanno a sommarsi alla consistente cifra di circa 580/630 euro a triennio, con somme a partire dagli 80 euro a singolo testo.

Aumenti per le scuole superiori. Anche per le superiori dal dossier emerge il dato che la maggior parte delle scuole - oltre il 50% - non è riuscita ad adeguare per tempo ai tetti di spesa ministeriale il costo complessivo dei testi in adozione. Sono, comunque, da segnalare dei miglioramenti rispetto allo scorso anno: in alcune scuole superiori a Palermo e Milano sono stati ampiamente rispettati i budget nei limiti prefissati dal ministero. Mentre permangono i casi eclatanti, come a Roma, dove a molti genitori capiterà di dover sborsare, per il quinquennio al liceo classico del proprio figlio, ben 2.100 euro, oltre 600 euro sopra il tetto stabilito dal ministero. Per quanto riguarda i licei scientifici, si nota un allineamento generale alla tabella di viale Trastevere, con una diminuzione delle forti escursioni dello scorso anno.
Gli istituti tecnici. Dai rilevamenti effettuati sugli istituti tecnici, rimangono grandi differenze da una città all'altra, ma si può invece notare, in generale, una forte diminuzione dei budget, soprattutto rispetto allo scorso anno. Tutti i campioni rilevati da Mdc Junior superano il tetto di spesa ministeriale, ma rimangono entro il 10% di aumento, tranne l'eccezione di Milano, con quasi 300 euro in meno rispetto alle indicazioni. Valutando poi i costi del biennio comune a tutti gli indirizzi, in media 7 scuole su 10 non rientrano nei parametri di legge con variazioni dal 4 al 23% in più. Anche se appare, finalmente, qualche scuola virtuosa: il biennio tecnico a Milano che può delinearsi a quota 287 euro, contro i 460 euro del tetto ministeriale e quasi la metà di Roma e Palermo per lo stesso indirizzo, o come il ginnasio classico palermitano che risparmia oltre 200 euro rispetto al budget previsto.

Salvo La Rosa con Insieme a Carlentini.


CARLENTINI - Salvo La Rosa e il suo staff a Carlentini nell'ultima serata della festa di S. Lucia.
Sig. La Rosa, come ha visto Carlentini durante la festa di S. Lucia? Io conosco la città di Carlentini, vengo sempre per il Leone d'Argento. Mi ha fatto piacere essere qui e spero di tornare al più presto. Qual è la differenza tra il pubblico della festa patronale e il Leone d'Argento? Sono due manifestazioni completamente diverse: il Leone d'Argento è una manifestazione culturale mentre questa è una festa spirituale religiosa e soprattutto popolare.

lunedì 25 agosto 2008

Traffico speciale per concerto Tatangelo.


CARLENTINI - In occasione del concerto di Anna Tatangelo verrà effettuato un piano speciale per il traffico carlentinese. Le automobili verranno parcheggiate nello spiazzale di fronte gli uffici comunali di Contrada Rosana e da lì partiranno 2 bus navetta che porteranno in Piazza Diaz.

Anche quest'anno Settembre Leontino.



LENTINI - Tra qualche settimana verrà organizzato il tradizionale Settembre Leontino che porterà alcuni spettacoli musicali, teatrali e di danza nel mese di settembre in Piazza Umberto. Il tutto coinvolgerà gli artisti locali. A Ottobre ci sarà l'Oktober Fest con la festa della birra. A darne l'annuncio è stato l'assessore allo spettacolo Silvio Pellico. A giorni verrà anche ufficializzato e pubblicizzato il programma ufficiale.

Scontro sui prof del Sud, Gelmini frena ma non sul sud.


ROMA — Le scuole del Sud e la Gelmini. Ogni volta che il ministro tocca l'argomento è polemica. Ma lei insiste. L'ultima battuta: «Nel Sud alcuni istituti abbassano la qualità dell'istruzione », ha provocato una sollevazione anche tra le file della sua maggioranza.

«Non ho mai detto che gli insegnanti del Sud abbassano la qualità della scuola italiana. È un'idiozia. Esistono docenti bravi in Lombardia e in Sicilia — si difende la Gelmini —. Io mi riferivo alle scuole, non agli insegnanti, sono due cose diverse». La qualità dell'istruzione che intende il ministro è quella valutata dai test triennali Ocse Pisa (matematica, scienze, comprensione del testo), riservati a un campione di quindicenni dei Paesi sviluppati. Un vero incubo per i recenti inquilini di viale Trastevere, visto che finiamo più o meno agli ultimi posti. «Per colpa di alcune scuole del Sud e in misura minore anche al Nord», ricorda la Gelmini in ansia per l'approssimarsi della prossima sfida.

È nata così l'idea di corsi riservati ai professori delle scuole del meridione. Non per insegnare il mestiere di insegnante a chi lo sa fare, ma per trasformare i docenti in coacher nel gioco dei test a risposta multipla e migliorare così le prestazioni dei nostri ragazzi che in materia di quiz non brillano anche per mancanza di pratica. L'idea sarebbe quella di utilizzare gli eserciziari dell'Ocse Pisa. Ma la polemica è esplosa ugualmente.

Protesta la Sicilia. Per il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, alleato del Pdl «è assai grave che ci si esprima in questi termini "razzisti" parlando di uomini e donne del Sud. Non è necessario scomodare la storia o la letteratura per trovare, tra i meridionali, figure di straordinario rigore etico ed enorme valore morale e intellettuale ». Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, dà ragione alla Gelmini: «Ci sono scuole eccellenti sia al Nord che al Sud e lo stesso vale per le pessime. Non mi sfugge, però, la realtà di una scuola al Sud che ha più difficoltà ». Per Maurizio Lupi (Pdl), «la sinistra strumentalizza le parole del ministro Gelmini, che da mesi sta lavorando per rendere funzionale un sistema palesemente inefficiente>>

Tutto il Pd attacca il ministro. «Le dichiarazioni che il ministro Gelmini si è affrettata a ritrattare con la formula di rito che si usa quando ci si accorge di averla fatta grossa, è preoccupante perché rivela le intenzioni reali di questo governo». A parlare è Maria Pia Garavaglia, senatrice del Pd e ministro ombra dell'Istruzione.
La scuola italiana ha numerosi problemi perchè non vengono investiti adeguati fondi e la politica per spot del Ministro Gelmini non da sicuramente frutti concreti. Per la scuola italiana ci vuole una Legge Quadro Nazionale per il diritto allo studio che garantisca aiuti ai bisognosi e ai meritevoli che non finanzi direttamente e indirettamente le scuole private eliminando anche una disparità che esiste tra le Regioni che sono in possesso di una Legge regionale adeguata (Toscana ed Emilia Romagna) e regioni che sono in possesso ma non sono adeguate (Veneto) e molte regioni che non ne hanno (Sicilia, Calabria, etc...).
Caro Ministro, sappiamo che lei è inesperiente e non è mai entrata in una scuola ma rifletta prima di parlare e dia i fondi necessari alle scuole italiane aumentando la qualità. Per ulteriori informazioni visitate il sito della Rete degli Studenti. http://www.retedeglistudenti.it

sabato 23 agosto 2008

Canzonette in piazza, tra truffe e fondi buttati via

Il galà dello spreco è un classico d'agosto. Un moltiplicarsi di concerti, premi letterari per ogni gusto o improbabili spettacoli teatrali prolifera sulle piazze di tutta la penisola o riesce persino a infilarsi nel tardo palinsesto Rai. Ma dietro questi affanni artistici c'è un fiume di denaro pubblico che viene bruciato nel modo più effimero, alimentando fortune private e corti politiche. Adesso a Trieste una controversa inchiesta giudiziaria sta facendo affiorare molti dei meccanismi che mandano avanti questo show business dell'estate italiana. Indagine controversa, perché il manager arrestato con l'accusa di avere truffato 300 mila euro di denaro alle istituzioni è stato poi rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame. Ma gli accertamenti della Guardia di Finanza ricostruiscono le rotte che permettono lo sperpero e i limiti del codice penale. Al centro c'è l'abuso di società no profit: società che godono di tasse agevolate perché fondamentali per fare beneficenza e attività socialmente rilevanti. L'impresario triestino - secondo l'accusa - avrebbe usato una società a guadagno zero presentandosi più volte a bussare cassa: lo stesso progetto veniva finanziato dal Comune, dalla Provincia, da privati così da no-profit diventava triplo-profit. E spesso le stesse fatture venivano fatte pagare due volte senza che municipio o provincia se ne accorgessero. Insomma, soldi due volte buttati via. Dalle carte dell'indagine si scopre il prezzo di questi show: 57 mila euro per una serata ispirata alla Dolce vita, cifre simili per un tributo a Lucio Battisti. E questo mentre tutte le amministrazioni piangono miseria.
L'inchiesta però avrebbe fatto emergere anche i limiti della legislazione attuale sulle società no profit. Nel caso in questione, per esempio, i soci fondatori della sigla di beneficienza erano ignari dell'uso "commerciale" che ne veniva fatto. Ma secondo la tesi della difesa, accolta dal Tribunale del Riesame, per situazioni come queste alle no-profit non si può contestare il reato di truffa. Al massimo, si può formulare un'accusa penale più lieve, che non prevede l'arresto. Insomma, una doppia beffa. Che rischia di danneggiare tutte le ditte che fanno seriamente attività no profit. E pensare che sono solo canzonette... E non dobbiamo andare molto lontano per sentire queste cose...

Giovani in fila nei negozi polacchi per comprare l'iphone, ma stipendiati per fare "scena".


POLONIA - Ragazzi e ragazze sono pazientemente in fila, da stamattina, di fronte ad alcuni negozi polacchi, nel primo giorno di commercializzazione dell'iPhone. Sembra la scena già vista in America e in Italia, in occasione del lancio del telefono di ultima generazione della Apple, che ha scatenato una vera e propria corsa all'acquisto tra moltissimi appassionati. Ma stavolta, in Polonia, temendo un flop, con conseguente danno di immagine, proprio nel primo giorno di vendita, si è deciso di far ricorso ad alcuni figuranti retribuiti. In tutto alcune decine di persone, pagate dal principale operatore mobile del Paese, la Orange.
In prevalenza giovani, tutti molto professionali: si sono, infatti, presentati sul luogo di lavoro con tanto di zainetto e sedie pieghevoli, per ricreare quelle scene le cui immagini hanno fatto il giro del mondo, nel giorno del primo lancio sul mercato americano.
E' stato lo stesso portavoce della compagnia telefonica del Paese est-europeo ad ammettere candidamente di aver fatto ricorso a questo espediente, nella speranza di far incuriosire i clienti, quelli veri. "Le file sono davanti a 20 negozi, sparsi in tutto il Paese, per far accrescere l'interesse verso il prodotto", ha spiegato. Il timore, nelle settimane che hanno preceduto il lancio dell'iPhone in Polonia, è che non troppe persone siano pronte a metter mano al portafogli, per accaparrarsi l'ultimo gioiellino dell'azienda di Steve Jobs.
Il principale ostacolo ad una diffusione capillare del prodotto, in Polonia, sono le tariffe offerte dalla compagnia telefonica per l'abbonamento e il prezzo dello stesso apparecchio, decisamente non alla portata di tutte le tasche.
Per reclutare le comparse sono stati affissi, in giro per la città, normalissimi volantini, con un numero da chiamare per segnalare la propria disponibilità. Ma la decisione di far ricorso a dei finti clienti non è stata presa dall'altra compagnia telefonica polacca, la Era-Tmobile, che venderà, sempre a partire da oggi, il telefonino. Il sospetto che delle comparse fossero stati assunte per dare maggior effetto al lancio di iPhone era sorta già l'11 luglio in Svezia. La compagnia telefonica Telia Sonera, che però ha sempre smentito questa circostanza, non avrebbe dato corso al piano, grazie al fatto che le code si erano poi formate spontaneamente.
La Apple ha riferito di aver venduto circa un milione di nuovi iPhone negli Stati Uniti nel primo fine settimana seguito al lancio sul mercato. L'11 luglio, il telefonino è stato messo in vendita in 22 Paesi; il 17 luglio è toccato alla Francia e, sempre secondo quanto riferisce l'azienda, il 22 agosto è stato lanciato in altri 20 Paesi. L'obiettivo dichiarato nei mesi scorsi dalla Apple è quello di avere l'iPhone in commercio in una settantina di nazioni entro fine 2008. E, quanto alle vendite, si vuole arrivare a 10 milioni di telefonini nel 2008. Anche se l'iphone mi sembra un telefonino inutile sotto certi aspetti perchè manca di funzioni normali come inoltrare sms e del bluetooth.

venerdì 22 agosto 2008

Predicano bene e razzolano male: assessore leghista sfrutta cinesi nel suo capannone.


Predicano bene, ma razzolano molto male. I leghisti urlano contro l'immigrazione clandestina e nel frattempo sfruttano gli stessi immigrati per arricchirsi.

Faceva così anche Roberto Zanetti, assessore della Lega alle Attività produttive e presidente degli artigiani di Cartigliano, comune in provincia di Vicenza. Nel capannone di sua proprietà la Guardia di Finanza di Bassano del Grappa ha scoperto un laboratorio di confezionamento di abbigliamento con nove cinesi costretti a lavorare in condizioni pietose.

L'assessore adesso cerca di difendersi dicendosi sconcertato. «Questa storia mi toglie 10 anni di vita, io non ne sapevo niente».

Dopo aver effettuato una serie di controlli nei giorni precedenti, i finanzieri della Compagnia di Bassano sono entrati in azione all'una di notte di mercoledì. Nell'immobile c'erano 9 asiatici. A finire in manette sono state la donna cinese che gestiva il laboratorio, immigrata regolarmente in Italia, e due operai sui quali pendeva già un provvedimento di espulsione, arrestati per violazione della legge (pensa un po') Bossi-Fini. Tre erano regolari, di altri tre non avevano documenti.

Gli operai lavoravano giorno e notte in mezzo a puzza e rumore. Ma nel capannone erano completamente segregati dormendo in due stanzette nascoste dietro un armadio con un solo e lurido wc. Gli otto vivevano come schiavi: lavoravano tutta la notte, non uscivano mai. La "direttrice", almeno, aveva una camera tutta per sè.

«Quando siamo arrivati hanno iniziato a correre e a gridare, ma la cosa che ci ha colpito di più - spiega il capitano Danilo Toma della compagnia di Bassano del Grappa - è stato il doppio fondo che abbiamo trovato su un muro. Da una botola si accedeva alle stanze, di cui una piccolissima, pochi metri quadri con i letti ammassati e un puzzo incredibile».

Per quanto riguarda la posizione dell'assessore, il capitano spiega: «Come il fratello, al momento non è indagato, anche perché il contratto di affitto era regolare». Difficile però credere che la famiglia Zanetti non fosse al corrente di cosa stesse accadendo nel capannone. «La casa dei Zanetti dista poche centinaia di metri», osserva il capitano. In più, non è la prima volta che nel profondo Nord est leghista vengono scoperti laboratori clandestini: «Di casi simili anche in zona ne abbiamo scoperti parecchi», ricorda il capitano.

Zanetti da parte sua cerca di difendesi. «La cinese titolare - spiega Roberto Zanetti - era venuta da noi la scorsa primavera; era stata costretta ad abbandonare la precedente sede, ne cercava un'altra e aveva saputo del nostro capannone. Era iscritta alla Camera di Commercio e, a quanto ci constava, i suoi dipendenti erano a posto con il permesso di soggiorno. Insomma, sembrava tutto in regola e abbiamo perfezionato la locazione, alla luce del sole».

Peccato che "alla luce del sole" però non lavorassero i cinesi. E Zanetti ne era al corrente. «Parevano invisibili - continua l'assessore vicentino - lavoravano di notte, come formiche, non disturbavano. Cosa combinassero là dentro, non lo sapevamo: avevano messo subito le tende alle finestre e non aprivano a nessuno. Consideravamo l'affitto che ci pagavano una sorta di compensazione: in fondo, è proprio per colpa della Cina che abbiamo cessato la nostra attività originaria».

È rimasto «sorpreso e sconcertato» anche il sindaco leghista di Cartigliano, Germano Racchella, nell'apprendere che il capannone dove è stato scoperto un laboratorio cinese clandestino è di proprietà di un suo assessore. «Una bella mazzata - commenta il primo cittadino - Sono sorpreso più come leghista che come sindaco», dice orgogliosamente. Racchella non ha ancora sentito il suo assessore e collega di partito Roberto Zanetti e non lo farà prima di sera. «Ho convocato una riunione - spiega il sindaco - vedremo cosa uscirà dall'incontro».

giovedì 21 agosto 2008

Ravenna: Operaio cade da impalcatura, ancora ferito gravemente.


RAVENNA - Ancora un incidente sul lavoro: nel porto di Ravenna un operaio 27enne e' rimasto gravemente ferito, stamattina, cadendo da un'altezza di circa sette metri. Il giovane, di nazionalita' macedone, ha riportato diverse fratture e ora e' ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Ravenna. Secondo i primi rilievi dei carabinieri, l'operaio stava sostituendo una vecchia tettoia in eternit di un capannone, quando e' scivolato dall'impalcatura cadendo a terra.

Caro Libri Scolastici: da Martedì interverrà l'Antitrust.


ROMA - L'Antitrust scende nuovamente in campo contro il caro-libri scolastici. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare un monitoraggio sui costi dei libri scolastici, per verificare gli effetti dell'istruttoria conclusa nell'aprile scorso con l'accettazione degli impegni presentati dagli editori. Nell'ambito dell'iniziativa, da martedì saranno effettuate verifiche a campione, da parte delle Unità Speciali della Guardia di Finanza, nelle librerie di 8 città italiane per valutare le modifiche intervenute sul mercato dopo gli impegni presentati dagli editori e resi vincolanti dall'Autorità. Le verifiche, precisa l'Autorità in una nota, verranno svolte a campione, a partire da martedì prossimo presso le librerie di 8 città capoluogo di provincia, senza interferire con la normale attività di vendita e senza rallentarla. L'obiettivo, anche in vista delle relazioni di ottemperanza che gli editori dovranno presentare entro dicembre 2008, è "verificare se nel mercato dell'editoria scolastica si stiano verificando gli attesi cambiamenti positivi per le famiglie, in termini di riduzione dei costi e di ampliamento dell'offerta, legati agli impegni delle case editrici resi vincolanti dall'Autorità". La maggior parte degli editori, ricorda l'Authority, si è infatti impegnata a sfruttare strumenti informatici per trasferire su supporto digitale parte dei contenuti prima diffusi solamente su carta, in modo da poter ottenere un contenimento della foliazione dei testi stampati e una conseguente riduzione dei costi di produzione: buona parte dei risparmi così ottenuti si sarebbe dovuto tradurre, in base agli impegni, in un contenimento dei prezzi di copertina, a beneficio dei consumatori.

mercoledì 20 agosto 2008

FAMIGLIA CRISTIANA:"L'Italia corre il rischio del ritorno del Fascismo". Continua la battaglia del periodico paolino.


CITTÀ DEL VATICANO - Famiglia Cristiana paventa il rischio di un ritorno del fascismo in Italia. Ed è subito scontro con il governo. Il settimanale cattolico, in un editoriale firmato da Beppe del Colle, è tornato all'attacco dell'esecutivo citando un rapporto dell'organizzazione Esprit, augurandosi che «non sia vero il sospetto» che in Italia stia rinascendo il fascismo «sotto altre forme». Non si è fatta attendere la replica degli esponenti del governo: «Di fascista oggi in Italia ci sono soltanto i toni da manganellatore che Famiglia Cristiana consente di usare a Beppe Del Colle» ha replicato Carlo Giovanardi (Pdl), sottosegretario con delega per la Famiglia. «Per fortuna gli argomenti usati e le immagini evocate si squalificano da sole, mentre rimane il rammarico che un settimanale che entra in tutte le Parrocchie italiane tenti di coinvolgere una parte del mondo cattolico in una campagna connotata da pregiudizi e livore ideologico senza precedenti».

«TORNA ALLA MENTE FOTO DEL BIMBO EBREO DAVANTI AI NAZISTI»- Famiglia Cristiana, respingendo le accuse di «cattocomunismo» lanciate da esponenti del centrodestra, critica le misure varate dal governo in tema di sicurezza, soprattutto «la sciocca e inutile trovata di rilevare le impronte digitali ai bambini rom» e ricorda come in Europa sia tornata alla mente, «come un simbolo», la foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti ai nazisti delle famigerate Ss. «Per questo il Parlamento di Strasburgo e il Consiglio europeo hanno protestato. Esprit ha scritto che gli italiani sono incredibilmente duri contro i romeni e gli zingari. Sarà incredibile, ma è vero. Speriamo - conclude Famiglia Cristiana - che non si riveli mai vero il suo sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo»

«CRITICHIAMO QUANDO CI SEMBRA GIUSTO» - «Siamo stati, siamo e saremo sempre in prima linea su tutti i temi eticamente irrinunciabili: divorzio, aborto, procreazione assistita, eutanasia, "dico", diritti della famiglia; abbiamo condannato l'inserimento dei radicali nelle liste del Pd. E ora basta», si legge nell'editoriale sul numero in edicola questa settimana. «Non siamo mai cambiati - aggiunge del Colle - nel modo di affrontare le realtà del mondo con spirito di cristiani. Eppure, di tanto in tanto arrivano lettere: siete cattocomunisti. Perchè? Perchè critichiamo l'attuale Governo, come abbiamo fatto con tutti i Governi, anche democristiani, quando ci sembrava giusto e cristiano farlo».

Minore viene tolto dall'affido alla madre perchè milita in Rifondazione Comunista.


CATANIA - È stato tolto alla madre e affidato alle cure paterne. Motivo? Militava nelle fila di Rifondazione Comunista. La decisione è dei giudici di Catania. Lui è M. P., 16 anni, residente nella città etnea. Circolo Tienanmen, tessera dei Giovani comunisti, trovata dal padre, fotocopiata dai servizi sociali, allegata all'ordinanza del Tribunale di Catania, prima sezione civile, per dimostrare nella causa di affido che la madre non sa badare all'educazione del ragazzo il quale ha "la tessera d'iscrizione a un gruppo di estremisti". Insieme a M. P. è stato tolto alla madre anche il fratello più piccolo. Elencati nel dossier del tribunale ci sono la tessera, con il costo dell'adesione, il faccione di Che Guevara e la fede nella rivoluzione riassunta nella frase "No soy un libertador, los libertadores existen, son los pueblos quienes se liberan". C'è inoltre la parodia di una canzone dei Finley "Adrenalina", ode alla cocaina, riferimenti che mandano in tilt un padre come una madre. Mamma Agata, medico ospedaliero, è disorientata. Il Tribunale la obbliga intanto a versare 200 euro al mese al marito per il mantenimento dei figli, a lasciare la casa nel comune etneo dove la famiglia risiedeva. Nel più pessimista dei suoi incubi, racconta, si aspettava un affido condiviso. Non è disposta a riconoscere argomenti e legittimità delle richieste paterne, che invece ci sono. E il figlio? "Va al mare e studia, ha avuto tre debiti al penultimo anno del classico, greco, latino e filosofia, d'altra parte come può essere sereno con questa guerra in atto?".
Ditemi voi se ormai è possibile vivere con la propria identità politica e poi il presidente del consiglio dice che le toghe italiane sono tutte rosse. (lasicilia.it)

martedì 19 agosto 2008

Risposta di Ciro Greco all'On. Bonomo.


Dico all’ Onorevole Bonomo di non essere la cassa di risonanza di quei “giocolieri” della politica lentinese che intendono la politica non come un servizio ma come la fonte dalla quale attingere soddisfazione alle loro pretese personali. Gli stessi inoltre da un lato non fanno altro che criticare il lavoro altrui considerando spazzatura l’amministrazione della città di Lentini, dall’altro con il loro sfrenato arrivismo “lottano” quotidianamente e con impegno davvero invidiabile per riuscire ad insinuarsi, quasi clandestinamente e con la casacca della Legione Straniera, nell’organico della stessa amministrazione.

Credo che il suo ruolo di Deputato sia quello di aiutare il Sindaco (tra l’altro del Suo stesso partito) di Lentini a dare risposte ad una città che le ha dato consenso per farlo diventare deputato regionale. Inoltre sarebbe utile che lei rispetti l’autonomia cittadina e lasci ai cittadini la facoltà di giudicare con le prossime elezioni l’operato dell’attuale Sindaco, che potrebbe risultare un buon Sindaco anche grazie al Suo apporto da Deputato.”

Ciro Greco

Capogruppo Partito Democratico al Consiglio Comunale di Lentini

lunedì 18 agosto 2008

Anna Tatangelo in concerto a Carlentini.















CARLENTINI - Sarà Anna Tatangelo a chiudere la i festeggiamenti della Patrona Carlentinese S. Lucia, la compagna di Gigi D'Alessio si esibirà il 25 Agosto in Piazza Diaz a Carlentini. Il concerto è stato realizzato grazie alla collaborazione dell'assessorato regionale al Turismo che ha aiutato l'amministrazione per la realizzazione dell'evento. La giovane cantante porterà a Carlentini un notevole affllusso di giovani fan da tutta la zona.

Lemon City vincono il concorso Keep The Music Alive


LENTINI - Mantenete la musica viva è il titolo del concorso musicale organizzato da Giuseppe Marino, Antonio Amendolia e Francesco Scamporrino per ben 8 settimane nei mesi di Giugno e Luglio presso un noto locale della zona con la partecipazione di gruppi musicali locali e la presenza di una giuria tecnica di musicisti esperti del calibro di Salvo Amore, Silvia Russo, Bruno Gullotta e degli ospiti d'onore come il comico Totino, il jazzista Carlo Cattano e l'assessore allo Spettacolo del Comune di Lentini Silvio Pellico. Il concorso è stato vinto dal gruppo lentinese "Lemon City" che ha presentato quattro canzoni inedite e ottime rivisitazioni di "Impressioni di Settembre" della Premiata Forneria Marconi, de "Gli Angeli" di Vasco Rossi e di "Shine on your crazy Diamonds" dei mitici Pink Floyd. Al secondo posto i "Novaera" gruppo più esperto che ha presentato canzoni di genere Metal come pezzi degli Iron Maiden, Metallica o dei System of a Down senza presentazioni di canzoni inedite. I Lemon City sono stati premiati per la loro originalità: il gruppo è formato da Luca Zarbano alla Batteria, da Enrico Ragazzi al Basso, da Ciro Crisci alla Chitarra, da Fabio Buda alle tastiere e da Giulio Barbagallo alla Voce e alla Seconda Chitarra. "Il Concorso è stato magnifico per la sana competizione che c'è stata", dichiara il batterista Luca Zarbano e inoltre dichiara che il gruppo è pronto per incidere le canzoni inedite. Il prossimo 30 agosto i Lemon City si esibiranno presso il lungomare di Agnone Bagni.

Comunicato Stampa On. Mario Bonomo.



SIRACUSA, 16 AGOSTO 2008 – '' Non si può pensare di risolvere la crisi persistente al Comune di Lentini soltanto con un azzeramento della giunta che alla fine comporterebbe sostanzialmente la sostituzione di alcuni assessori con altri.


A Lentini non e' questione di nomi ed incarichi, c'e' piuttosto bisogno di azzerare l'intero progetto sin qui portato avanti dal sindaco Mangiameli e difeso con pervicacia da sette-otto suoi ''fedelissimi'' ormai per nulla rappresentativi e referenti di loro stessi ''.

In questa maniera l'on. Mario Bonomo, deputato regionale del Partito Democratico, interviene sulla crisi al Comune di Lentini.

'' Se non fosse ancora sufficientemente chiaro a tutti - ha aggiunto l'on. Mario Bonomo - non intendiamo contribuire a tenere in piedi un esecutivo sfilacciato, ormai inesistente, sempre più schiavo di una presenza decisamente anomala per una giunta che si definisce di centrosinistra, quella di un'Udc che ha gettato la maschera reclamando il "pagamento", sotto forma di pretese di nuovi assessorati, del sostegno dato a questo evanescente governo cittadino.

Al sindaco Mangiameli – ha proseguito l’on. Bonomo -, che sembra essere sordo alla domanda di buon governo che viene dai suoi stessi cittadini, non resta che prendere atto che provare a tenere in piedi questa ''sua'' giunta è una sorta di atto di accanimento terapeutico: il malato si è già spento e non serve a nulla negare, anche dinanzi all'evidenza, che le cose non stiano così.

" Non c'è altra strada da seguire - ha concluso l'on. Mario Bonomo - che mettere fine a questa esperienza, azzerare la giunta e, soprattutto, mettere mano alla riformulazione di un programma di ampio respiro che abbia come unico obiettivo quello di un effettivo rilancio di Lentini ".

sabato 16 agosto 2008

Atti vandalici nell'Autoemoteca AVIS di Piazza Umberto.



Nella centralissima Piazza Umberto di Lentini è da anni posteggiata l'Autoemoteca dell'Avis atta a raccogliere sangue per chi ne ha di bisogno. In questi giorni di ferie estive la stessa è stata danneggiata da ignoti e


sono stati distrutti i vetri laterali e anteriori (nelle foto). Tutto questo fa riflettere perchè la "movida lentinese" che tutti proclamano negli ultimi giorni nella nostra città desta danno alle cose che possono fare bene alla collettività e le forze dell'ordine dove sono? A Lentini esiste il Commissariato di Polizia, la Caserma dell'Arma dei Carabinieri e la Tenenza della Finanza...ma il controllo del territorio dov'è? Oppure ci vuole anche l'esercito mandato da La Russa nelle città italiane? Oppure le forze dell'Ordine preferiscono togliere i punti della patente a chi non indossa la cintura di sicurezza lasciando allo sbaraglio intere città. E' questa la sicurezza tanto voluta? E l'amministrazione comunale dove sta? Il protocollo della legalità non tratta queste cose? Direi che tutti coloro che gestiscono la Città di Lentini devono fare in modo di non distruggere quel giocattolo che è stato creato in Piazza a Lentini.

lunedì 11 agosto 2008

I Morti sul lavoro non vanno in vacanza.


Si muore di più sul lavoro o sulle strade che non a causa della criminalità o di episodi violenti. E mentre il governo schiera l'esercito a presidio delle nostre città - che sono, anche a detta di autorevoli esponenti della destra, tra le più sicure d'Europa - sul fronte 'morti bianche' pensa addirittura di tornare indietro e scartare il testo unico della salute e la sicurezza sul lavoro portato avanti dal governo Prodi. Più di due vittime ogni giorno ma per Castelli i numeri sonog infiati!. Le agenzie del 6 agosto annunicano che un operaio nigeriano di 37 anni è morto in un incidente sul lavoro all'interno della ditta vitivinicola «San Gabriele» di Trebaseleghe (Padova). L'uomo si trovava sul tetto di un capannone quando, per motivi al vaglio dei carabinieri e dei tecnici dello Spisal è caduto da una altezza superiore ai 15 metri, morendo sul colpo. Muore anche un boscaiolo in Alto Adige. Due le vittime oggi per incidenti sul lavoro. A cadaveri acnora caldi il senatore della Lega Nord e sottosegretario alle Infrastrutture, Roberto Castelli non trova di meglio che lanciarsi in un'accusa ai dati diffusi: "Le statistiche sulle morti sul lavoro che periodicamente ci vengono trasmesse sono fasulle. Soltanto in Italia si contano come morti sul lavoro, al fine di poter dare benefici assicurativi da parte dell'Inail, anche le morti che avvengono per incidenti stradali capitati mentre si va al lavoro o mentre si torna a casa dopo il lavoro. Morti che evidentemente nulla hanno a che vedere con la sicurezza in fabbrica". Il primo a replicargli è Achille Passoni: "Castelli si vergogni e chieda subito scusa a tutti coloro che hanno avuto un parente morto o offeso per cause di lavoro. Ripeto si vergogni di fronte all'Italia per queste sue parole assurde. Farebbe comodo pensare che si tratti di un delirio agostano, invece temiamo che queste affermazioni si inseriscano pienamente nella esplicita intenzione mostrata dal governo Berlusconi e dalla maggioranza tutta di ridurre progressivamente le tutele sul lavoro. Le parole di Castelli sono solo la logica prosecuzione della volontà dell'Esecutivo di aggredire il decreto sulla sicurezza, di non applicarlo e di cambiarlo, come già annunciato da Sacconi. Il senso del pudore di fronte ai terribili bollettini quotidiani imporrebbe altro profilo, altra serietà. Gli incidenti sul lavoro sono una piaga nazionale e chi fa finta di non vederli ne diventa corresponsabile". Cesare Damiano, viceministro del lavoro del governo ombra del PD bolla l'uscita del leghista come parole "pericolose e prive di fondamento, un vero attacco alle norme sulla sicurezza sul lavoro. Le statistiche fornite dall'Inail sono puntuali tant'è che il consuntivo sulle morti viene fornito soltanto ad un anno di distanza per evitare dati non veritieri. E' molto facile disaggregare le cause compresi i decessi relativi ai tragitti casa lavoro e viceversa. I dati forniti negli anni sono perciò sempre omogenei e consentono di evidenziare le tendenze in atto. Se nel 1963, anno del boom dell'economia, ci furono in totale oltre 4400 morti sul lavoro, nel 2006 le morti furono 1341, discese nell'anno successivo a 1210. Vale a dire 131 vite risparmiate anche grazie alle misure di lotta contro il lavoro nero, la precarietà e per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, varate dal governo Prodi. E' una tendenza positiva che deve essere potenziata, visto che la diminuzione non è ancora allineata alle richieste dell'Europa. Un solo decesso è sempre una tragedia, lo ricordi Castelli". I morti sul lavoro, infatti, sono quasi il doppio degli assassinati e i decessi sulle strade otto volte più degli omicidi. A lanciare l'ennesimo allarme è stato il Censis, secondo il quale, tuttavia, "gran parte dell'attenzione pubblica si concentra sulla dimensione della sicurezza rispetto ai fenomeni di criminalità". Nel 2007, sono stati 1.170 i decessi per motivi di lavoro in Italia, di cui 609 per infortuni 'stradali', ovvero lungo il tragitto casa-lavoro ('in itinere') o in strada durante l'esercizio dell'attività lavorativa. L'Italia, avverte il Censis, è di gran lunga il Paese europeo dove si muore di più sul lavoro. Se si escludono gli infortuni in itinere o comunque avvenuti in strada, non rilevati in modo omogeneo da tutti i Paesi europei, si contano 918 casi in Italia, 678 in Germania, 662 in Spagna, 593 in Francia (in questo caso il confronto è riferito al 2005). I numeri crescono ancora se si considerano le vittime degli incidenti stradali. Nel 2006, in Italia, i decessi sulle strade sono stati 5.669, più che in Paesi anche più popolosi del nostro: Regno Unito (3.297), Francia (4.709) e Germania (5.091). Gli altri Paesi hanno fatto meglio di noi negli interventi tesi a ridurre i decessi sulle strade. Nel 1995 la Germania era 'maglia nera' in Europa, con 9.454 morti in incidenti stradali, ridotti a 7.503 già nel 2000, per poi diminuire ancora ai livelli attuali. In Francia, si è passati dagli 8.892 morti sulle strade nel 1995 agli 8.079 nel 2000, per poi registrare un ulteriore calo. La riduzione in Italia c'è stata (i morti erano 7.020 nel 1995, 6.649 nel 2000, fino agli attuali 5.669), ma non in maniera così rapida, sottolinea il Censis, tanto da diventare il Paese europeo in cui è più rischioso spostarsi sulle strade. Mentre se si guarda agli omicidi, in Italia continuano a diminuire. In base ai dati delle fonti ufficiali disponibili elaborati dal Censis, sono passati da 1.042 casi nel 1995 a 818 nel 2000, fino a 663 nel 2006 (-36,4% in 11 anni). Sono molti di più negli altri grandi Paesi europei, dove pure si registra una tendenza alla riduzione: 879 casi in Francia (erano 1.336 nel 1995 e 1.051 nel 2000), 727 in Germania (erano 1.373 nel 1995 e 960 nel 2000), 901 casi nel Regno Unito (erano 909 nel 1995 e 1.002 nel 2000). Anche rispetto alle grandi capitali europee, nelle città italiane si registra un numero minore di omicidi. Nel 2006 a Roma si sono contati 30 casi, quasi come Parigi (29 omicidi, ma erano 102 nel 1995), 33 a Bruxelles, 35 ad Atene, 46 a Madrid, 50 a Berlino, 169 a Londra, che aveva toccato la punta massima (212 omicidi) nel 2003. "Gran parte dell'impegno politico degli ultimi mesi è stato assorbito dall'obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini rispetto al rischio di subire crimini violenti", osserva Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, commentando i dati. "Tuttavia, se si amplia il concetto di incolumità personale - spiega - e si considerano i rischi maggiori di perdere la vita, risalta in maniera evidente la sfasatura tra pericoli reali e interventi concreti per fronteggiarli. Il luogo di lavoro e la strada mancano ancora di presidi efficaci per garantire la piena sicurezza dei cittadini, e spesso si pensa che perdere la vita in un incidente stradale sia una fatalità. I dati degli altri Paesi europei dimostrano che non è così". Secondo il viceministro del Lavoro del Governo ombra del PD Cesare Damiano. “la notazione del Censis impone a tutti di non abbassare la guardia su questo argomento fondamentale, che spesso ci viene ricordato dal Presidente della Repubblica”. “L’ultimo dato ufficiale dell’Inail relativo al 2007, in attesa di un consuntivo definitivo, ci dice che in quell’anno i morti sono stati 1210, in calo rispetto ai 1341 dell’anno precedente. Se si considera l’andamento storico delle morti sul lavoro e si risale agli anni ‘60, quelli del boom economico, che registravano all’inizio del decennio oltre 4000 morti sul lavoro ogni anno, si capisce quali sono stati gli enormi progressi compiuti. Ma tutto questo non basta né ci può consolare, perché anche un solo decesso sul lavoro costituisce una tragedia per una famiglia, per una comunità aziendale e per un territorio. Inoltre, il livello di discesa registrato in Italia non tiene ancora il passo con le indicazioni europee. I migliori risultati raggiunti sono comunque dovuti allo sforzo compiuto in questi anni nella lotta contro il lavoro nero e la precarietà e anche grazie alle nuove norme contenute nel testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Per questo motivo queste legge vanno difese e applicate integralmente e mi attendo dal governo, come richiesto da un ordine del giorno votato da tutto il Parlamento, il varo del decreto sui lavori usuranti che può consentire a chi svolge un’attività faticosa di andare prima in pensione, diminuendo anche in questo modo il rischio di infortuni”. Ma se i dati che fornisce il Censis si riferiscono al 2007, nell'anno corrente la situazione non è certo migliorata, anzi. Lo fanno notare i senatori del PD e membri della commissione Lavoro a Palazzo Madama Achille Passoni e Paolo Nerozzi. "Fino ad adesso - dicono - un morto al giorno. Il primo del mese un autista è stato schiacciato dal suo stesso camion a Castelmaggiore mentre un operaio a Catanzaro moriva cadendo da un tetto in costruzione. Sabato un ragazzo di appena 30 anni veniva schiacciato da una macchina industriale nel napoletano e oggi (lunedì 4 agosto, ndr) un altro operaio è morto a Treviso mentre un suo collega in queste ore combatte una battaglia per tornare a casa dalla sua famiglia". "Dall'inizio dell'anno ad oggi - proseguono - questo bilancio tragico racconta di 624 persone morte per il solo fatto di esser andati a lavorare. Tutto questo è vergognoso. Il ministro Sacconi prenda atto della Dichiarazione sulla sicurezza e salute sul lavoro di Seul che vuole la prevenzione come parte integrante delle attività di lavoro, perché alti standard di sicurezza migliorano la produttività e di lavorare insieme affinché quanto prima venga attuato in ogni sua parte il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, evitando inutili discussioni su metodologie di approccio 'formale' o 'sostanziale' quando si parla della vita dei lavoratori".