lunedì 30 giugno 2008

Maturità 2008


Cari Giovani maturandi, ai miei tempi si diceva: “Quello di maturità è l’esame della vita”: Forse è ancora vero, altrimenti perché definirlo di maturità? Da tanti segnali non pare siano cambiate di molto le cose. E potrebbe essere il buon auspicio già questo, ma non nel senso di voler affermare che quella volta il mondo era migliore e che i giovani di allora erano più responsabili o responsabilizzati e via con altre balle colorate del genere. Erano altri tempi e basta. Non eravamo andati ancora sulla luna, non avevamo internet, non c’erano telefonini…insomma se una osservazione au qugli anni remoti può essere avvalorata oggi, questa potrebbe basarsi sulla maggiore presenza dell’uomo e delle sue fatiche. Infatti allora c’erano poche meccanizzazioni e molte braccia, poco fumo nell’aria e molto sudore sui corpi dei lavoratori, meno velocità e maggior tempo per osservare e pazienza per attendere.

Discorsi scontati, da vecchi barbagianni, specialmente quelli sulla velocità delle comunicazioni, discorsi che sembra vogliano evocare i popoli e le epoche della conoscenza della ruota. Tutta una morale che fa tornare alla mente lo Zenone della tartaruga che batte in velocità il pie’veloce Achille:

Ma non vi sto scrivendo per sollevare polverigli, lo sappiamo anche noi ex giovani che indietro non si torna! Vi scrivo perché un poco vi invidio. Invidio voi maturandi 2008 per il privilegio che vi ha consegnato l’occasione, da voi non cercata, di una esperienza senza precedenti: le sviste nelle tracce delle prove scritte che vi sono state proposte. Roba da costituire un comitato studentesco che s’incarichi di registrare un concerto di pernacchie in esclusiva per i ministeriali delle tracce scritte!

Era capitato qualche altra volta, in anni passati, (errare umanun est!) mai però a tappeto come questa volta, come quest’anno, appunto. Dal tema d’Italiano, al testo mutilo della versione dal greco, dall’inglese di contrada e d’altra epoca, al poco matematico problema di matematica. Niente è male dove tutto è male, dicono i menagramo, ammesso sia lecito appiccicare una formula così greve a etichetta degli atti d’archivio degli esami di maturità 2008.

Ma per voi, pieni di vita e entusiasmi, sarebbe utile il meditare sul perché tanto sia potuto accadere. Il trovare il denominatore su cui è collocata la formula più prossima alla verità. Ovvio che vi coglierà malinconia al momento di scoprire che nei posti di responsabilità non si arriva sempre per meriti di preparazione e di intelletto. Ma sarà una malinconia contro cui vi avevano già vaccinato. Una malinconia di cui si possiedono gli anticorpi fin dai banchi delle elementari (forse fin dall’asilo), quando il compagnetto figlio di papà veniva preferito rispetto al compagnetto figlio di umile operaio, o fin da quando avete scoperto sulla vostra pelle anora non adusa alle abrasioni da impatti improvvisi, come il voto che doveva premiare e compensare i vostri sacrifici e i vostri meriti intellettivi risultava misteriosamente inferiore a quello col quale veniva premiata la ciucaggine irreversibile del nipote dell’onorevole Bricolli.

Ebbene, se una vendetta meritano queste immarcescibili storture, essa sia quella di operare in modo che esse non si continuino a ripetere. E tutto questo siete chiamati voi a attuarlo! Proprio le vergogne istituzionali degli esami di maturità di quest’anno siano la molla che vi renda motivati e deteminati a favore delle meritocrazie, brutta parola, anche cacofonica, ma a volte le medicine più efficaci sono proprio quelle che hanno pessimo sapore.

Concludo con una riflessione banaluccia, ma ciascuno di voi ne tragga il significato: non tenete conto del voto che vi appiopperanno quelli della Commissione, per onesto che esso sia non potrà mai rispecchiare l’essenza dei vostri meriti, nel bene come nel non bene!!! Non si apprende per il voto ma per la vita. È questo il teorema per tutte le stagioni, stagioni di cui voi fino a oggi avete respirato solo l’aria della vigilia. Adesso per voi la vigilia è finita – purtroppo!, aveva osservato Leopardi - , a voi la bacchetta per dirigere i concerti della festa di domani:

Auguri Mario Grasso (Fonte: www.provadautore.it)

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